INTRODUZIONE
Questo trattato si propone di analizzare la condizione del mondo e come i problemi dell’umanità dovrebbero essere affrontati. E’ un’analisi storica, religiosa, scientifica ed economica basata sugli Scritti sacri bahà’ì e sulle teorie filosofiche e scientifiche sviluppatesi negli ultimi anni. La Fede bahà’ì è la più giovane tra le religioni esistenti al mondo. Fu rivelata da Bahà’u’llàh ed il suo scopo primario è il raggiungimento dell’unità del genere umano come prossimo passo nell’evoluzione storica l’umanità. Come tutte le religioni al mondo, la Fede bahà’ì ha dei principi spirituali sostenuti da dei principi sociali che, nel dispiegamento delle dispensazioni passate, non erano altrettanto precisi come quelli portati da Bahà’u’llàh. Suo Figlio Abdù’l-Bahà e Suo pronipote Shoghi Effendi continuarono l’edificazione dell’Ordine mondiale portato da Bahà’u’llàh. Ad oggi, la Casa Universale di Giustizia, l’istituzione bahà’ì suprema, sta guidando gli affari di questa religione mondiale. Questo trattato è suddiviso in quattro parti. La prima, intitolata “Il mondo sta cambiando”, analizza la correlazione dei problemi del mondo e la direzione che l’umanità deve imboccare per risolverli. La seconda sezione, “Le tre onde della trasformazione globale”, va ad analizzare i tre maggiori cambiamenti avvenuti nella storia dell’umanità. La terza parte, dal titolo “Sei problemi che l’umanità deve affrontare” descrive sei categorie di problemi, vale a dire la tecnologia, l’educazione, il razzismo, la crescita della popolazione, l’ambiente e il declino della moralità presi in considerazione singolarmente anche se la soluzione deve scaturire globalmente. L’ultima parte del trattato è intitolata “Verso la maturità”, ed offre un barlume di ciò che si scorgerà all’orizzonte dell’umanità del futuro.
1. IL MONDO STA CAMBIANDO
Gli storici del futuro, nell’analizzare la società del ventesimo secolo, penseranno probabilmente che noi abbiamo vissuto in un mondo orientato verso i problemi e che disperde molte energie e risorse nel tentativo di identificare e dunque rimediare a specifici problemi. Le nazioni del mondo stanno sviluppando incessantemente complessi programmi per poter incanalare le problematiche della guerra, delle malattie, della povertà, dell’analfabetismo e dell’inquinamento. Eppure è evidente come tali problemi continuino a proliferare, e che pertanto nuovi programmi di risoluzione debbano essere continuamente redatti. Questi problemi, che negli anni passati non venivano nemmeno considerati tali, vanno moltiplicandosi di giorno in giorno ripercuotendosi su tutto il pianeta. Questi problemi non possono più essere considerati come attinenti ad una sola nazione responsabile di risolverli da sola: per la prima volta nelle storia dell’umanità, il destino del mondo è unico ed indivisibile; l’umanità nel suo complesso sta affrontando delle problematiche globali, le cui soluzioni devono coinvolgere tutte le nazioni del mondo in uno sforzo risoluto, cooperativo, consultivo e comune. Negli ultimi cento cinquantanni si è avviato un processo che è tuttora in azione e che sta portando il mondo verso un’unica realtà. Questo processo ha messo radici in secoli e secoli di storia in cui s’è vista l’umanità crescere e svilupparsi nei suoi aspetti materiali ed intellettuali. La scoperta del fuoco, l’utilizzo di vari tipi di metallo nella preistoria, lo sfruttamento dell’agricoltura e lo stanziamento di alcune popolazioni in determinati territori del globo, la scoperta e l’utilizzo del motore a vapore fino a giungere alle più recenti scoperte nei settori scientifico e tecnologico, hanno contributo a preparare i mezzi fisici per incominciare questo processo di unificazione del mondo. Nel campo intellettuale, (e per intellettuale intendo lo sviluppo della mente o dell’intelletto quale una delle facoltà che distingue l’uomo dalle altre creature viventi abitanti questo pianeta) molti cambiamenti sono avvenuti nel processo dell’umanità. Lo sviluppo delle capacità di parlare, di leggere, di scrivere, il fiorire delle arti, dell’artigianato e delle scienze, hanno tutti contribuito allo sviluppo di questa facoltà umana.
In tutta la storia, nel susseguirsi delle epoche, diversi gruppi d’uomini raggiunsero egregi standard creativi e spinsero o costrinsero coloro che gli stavano attorno ad alterare i loro costumi e stili di vita per prendere in considerazione ciò che era scaturito da questo nuovo fulcro di creatività. Questi centri di creatività a volte erano dovuti a menti geniali, a volte a degli incidenti, altre volte a cambiamenti climatici o al venir meno di vecchie abitudini. L’intera struttura societaria era basata su principi come la competizione e l’individualismo: uno spirito di conquista dominava i cuori e le menti delle persone. Vi sono stati numerosi tentativi da parte di regnanti di unificare in qualche modo il mondo, o meglio, di estendere i confini territoriali dei propri regni il più possibile. Ma questi tentativi ebbero vita breve: col passaggio del regno agli eredi, questi ultimi non erano in grado di mantenere e proseguire le opere dei propri padri. In anni più recenti questo processo si è trasformato in ciò che conosciamo essere il colonialismo: una nazione più forte impone leggi, principi, creatività propri agli altri. In questi sviluppi non si poneva la necessità della cooperazione o della consultazione per risolvere i vari problemi che affliggevano i singoli paesi. I secoli passati hanno testimoniato l’esistenza di individui con capacità straordinarie in tutti i campi degli sforzi umani, i quali, in molti casi, hanno cambiato il corso della storia. Con un’unica scoperta hanno permesso ad un paese di migliorare la propria economia, e di conseguenza tale nazione ha potuto stabilire la propria supremazia sugli altri. Molti sono gli esempi analoghi che potremmo trarre dalla storia delle comunità umane. Tutte queste conquiste tecnologiche e scientifiche, accanto all’avanzamento intellettuale, hanno dato impulso ad un processo di miniaturizzazione del pianeta. Grazie a questi sviluppi, è notevolmente più facile viaggiare da un angolo del mondo ad un altro. Viviamo in un mondo più accogliente, che ci fornisce gli strumenti per appagare una qualsiasi nostra necessità. La comunicazione, l’informazione, il flusso da un paese all’altro facilitano le relazioni tra le varie nazioni. Tutte le manifestazioni umane si basano su questo contributo tecnologico e scientifico che ha semplificato le relazioni tra paesi ed ha accelerato i vari processi caratterizzanti la vita umana. A tutti questi aspetti dobbiamo aggiungere l’accelerazione degli eventi storici che si susseguono e che aumentano la necessità di una visione comune della direzione in cui l’umanità sta andando. Questi due processi, miniaturizzazione del globo e aumento della velocità degli eventi storici, hanno portato l’umanità a considerare un terzo aspetto in questo processo di unificazione, e cioè l’implementata complessità dei problemi che stanno affliggendo l’umanità. L’interazione tra tutti i fenomeni continua, dato che tutti i problemi sono correlati fra loro. Queste dinamiche prevengono l’analisi isolata di situazioni o problemi al di fuori di un contesto generale, ossia del contesto planetario. La situazione è tale per cui una risoluzione planetaria è inevitabile. Possiamo immaginare un disegno che contenga alcune figure geometriche rappresentanti i problemi dell’umanità nella struttura che potevano avere qualche tempo fa’, quando non vi erano interazioni tra le nazioni. Ebbene, se andiamo a vedere la storia degli ultimi cento cinquantanni, vediamo che una sorta di interazione è avvenuta tra le varie problematiche e ciò è dovuto a questo processo di crescita che ha influenzato tutto. Lo svilupparsi di questo processo ha creato delle strutture e delle dinamiche di cui noi non siamo ancora consapevoli. Ora, se noi continuiamo a osservare le varie figure,vediamo che più l’interazione o la sovrapposizione delle figure aumenta, più è difficile per noi distinguere le forme l’una dall’altra: appare come un grande mucchio impenetrabile ed in cui le varie relazioni interne sono estremamente confuse e difficili da identificare. E’ soltanto grazie alla creazione di un modello che ci permetterà di comprendere i vari problemi e le loro sfaccettature che possiamo augurarci di comportarci in una maniera corretta e creativa. Gli avanzamenti tecnologico e scientifico avvenenti in questo secolo creano grande slancio in avanti nell’evoluzione sociale del pianeta ed indicano i mezzi grazie ai quali i problemi pratici dell’umanità potranno essere risolti. Ci permettono di disporre dei mezzi per amministrare la complessa vita di un mondo unito. Al mondo tuttavia persistono delle barriere: dubbi, incomprensioni, pregiudizi, e subdoli interessi personali affliggono paesi e persone nei loro reciproci
rapporti. Le persone insistono ad accentuare le differenze ed a marcare fattori superficiali che li dividono anziché quelli che li uniscono. Dunque, la sfida che ci poniamo oggi è quella di raggiungere l’unità. Per risolvere i problemi che affliggono il pianeta, l’umanità deve sviluppare nuove forme di comportamento in cui il primato va dato alla consultazione, alla cooperazione, alla collaborazione ed al servizio nei confronti degli altri. Ciò implica un ulteriore passo nello sviluppo delle capacità umane: in aggiunta all’aspetto materiale ed intellettuale, l’umanità deve sviluppare le sue capacità spirituali. Ne consegue che l’umanità deve spostarsi da atteggiamenti egoistici alla spiritualità, attraverso un percorso di spiritualizzazione. Il concetto di spiritualità o di unità include la realtà dell’unicità del genere umano, della religione e di Dio. L’idea di unità del genere umano si può figurare considerando l’umanità come un corpo unico composto di individui che, a seconda delle loro caratteristiche e qualità uniche, compongono cellule ed organi diversi eppure in armonia le une con gli altri. Dunque il corpo dell’umanità funziona attraverso le funzioni specializzate ed unificate di tutte le sue parti costituenti. Ogni essere umano fa parte di quest’entità organica, e la sua salute o la sua malattia, la sua gioia o il suo dolore si ripercuotono in ultima istanza sull’intero organismo. L’unicità di questa unità è ora evidente in tutti i campi d’applicazione umana. La seconda realtà legata al concetto di unità ci chiede un cambiamento di mentalità ed è legata alla coscienza, ai pensieri e alle idee. E’ una credenza popolare che le ideologie e le religioni provenienti da fonti diverse siano inconciliabili. Ma mentre ci sforziamo di vedere le varie teorie scientifiche come una sola, dovremmo cercare di applicare lo stesso principio alle diverse ideologie e religioni, e contemplare l’idea che le differenze siano dovute alla limitata comprensione, al tempo ed allo spazio, ed alle differenze nelle prospettive d’osservazione. Il nocciolo della questione è che l’unità delle religioni non è solo una realtà, ma è anche una necessità nel percorso complessivo che porterà l’umanità alla Pace. Come abbiamo precedentemente osservato, durante il suo cammino verso la pace l’uomo ha imparato più del mondo fisico; ma è giunto il momento per lui di sviluppare il suo occhio interiore in realtà spirituale. Finché la guerra sarà un concetto che ha inizio nelle menti degli uomini, sarà nelle menti degli uomini che la pace dovrà essere costruita: fintantoché le menti degli uomini non saranno unite, nessuna questione rilevante potrà essere portata a termine. La terza realtà che implica un fondamentale cambiamento di mentalità è il concetto dell’unità di Dio. Ogni essere umano credeva in un dio, un dio prodotto dall’uomo, e che rispondeva alle esigenze delle persone in maniera individuale. Nella maggior parte dei casi, questo dio non guardava nemmeno alle necessità degli altri dal momento in cui i nostri bisogni erano soddisfatti. Questo dio governava le vite degli uomini, dava un qualche significato alle loro vite e modellava i caratteri e la qualità delle loro esistenze. Per raggiungere l’unità del genere umano, tuttavia, queste divinità devono essere sostituite con la comprensione che l’unità di Dio è il principale obiettivo ed è il fulcro dell’anelare di ogni essere vivente.
2. LE TRE ONDE DELLA TRASFORMAZIONE GLOBALE
Ci siamo addentrati negli ultimi dieci anni di questo secolo straordinario, un secolo in cui molti cambiamenti sono avvenuti e che ha forzato l’umanità a scovare le risposte alle molteplici sfide che non possono essere affrontate col solito criterio. L’intera situazione del mondo è cambiata: non è più una questione politica o militare piuttosto una di tipo economico ed ambientale. Il mondo non è più l’arena per le battaglie tra il comunismo ed il capitalismo: i principali attori di questa rappresentazione sono aumentati di numero. Vi sono stati un grande cambiamento nella qualità della produzione e tentativi di risolvere i problemi che l’umanità sta affrontando. Dopo la seconda guerra mondiale vi sono stati molti mutamenti che hanno trasformato numerose società, influenzando anche quelle comunità con cui queste erano entrate in contatto. Tre di queste onde di trasformazione sono particolarmente degne di nota. La prima onda ha quasi completato la propria azione; la seconda ha iniziato a diffondere i suoi radicali cambiamenti, ed entrambe le onde si sono imbattute in seri ed inaspettati ostacoli. La terza onda non è emersa completamente, ma per certo non tarderà a farsi notare. La prima di queste onde può essere chiamata decolonizzazione ed era animata da grandi speranze. Il suo principale scopo era quello di rilasciare tutte le vecchie colonie e dare loro l’opportunità di sviluppare una loro identità. I risultati non corrisposero alle aspettative di coloro che diedero inizio a tale processo: molti di questi paesi non erano in grado di affrontare le sfide del mercato e così divennero estremamente poveri mentre i loro debiti incrementarono enormemente. La seconda onda ha avuto inizio col glasnost, che ha aperto il Secondo Mondo, quello dei paesi comunisti, al mercato internazionale, allo scambio di energie, informazioni e tecnologie create dal Primo Mondo tramite un processo simile a quello che ha aperto le nazioni del Terzo Mondo. Quest’onda, la quale è un processo irreversibile, ha causato una sostituzione del sistema piuttosto che una sua trasformazione. Il vecchio sistema comunista verrà rimpiazzato dal sistema capitalista, ma nessuno ha la piena certezza che questo sia il giusto sistema che potrà risolvere i problemi economici dell’umanità. Entrambe la decolonizzazione ed il glasnost hanno generato processi tra loro analoghi, che sfoceranno nelle medesime conclusioni se non verranno attentamente guidate nel loro sviluppo. Infatti sono poche le nazioni che sono state in grado di entrare nel mercato mondiale cominciando da un singolo livello di operatività. Richiede grande coraggio e disciplina transitare da un’economia tradizionale ad una più globale. Queste due trasformazioni hanno aperto sistemi che erano chiusi o tradizionali, esponendoli al diretto ed immediato impatto delle moderne scienze e tecnologie. Nonostante le strategie di decolonizzazione e di glasnost fossero mosse da buoni propositi, non erano state previste. Coloro che diedero inizio a questi processi ignorarono che quando un sistema chiuso viene aperto all’improvviso, questo comporta importanti trasformazioni. Le prime due onde erano semplicemente un processo di preparazione per la venuta della terza onda: i sistemi tradizionalisti e chiusi necessitavano di essere aperti per fare in modo che tutta l’umanità potesse ora affrontare un comune destino. Il terzo processo abbraccerà il mondo intero nel suo scopo, ma sarà incerto per quanto riguarda le sue origini e la sua ultima destinazione, a meno che non riconosciamo le affermazioni di Bahà’u’llàh come il Centro da Cui sono emanati gli impulsi per lo stabilirsi del nuovo Ordine mondiale. Le Sue Parole, pronunciate quasi cento cinquantanni fa’. Questo processo, come una tempesta, imprevedibile nel suo corso, gloriosa nelle sue conseguenze finali, sta spingendo l’intero mondo verso un futuro brillante, la cui luce può essere scorta all’orizzonte. Come ogni processo di crescita deve attraversare periodi di crisi e di vittorie, lo stesso principio può essere applicato agli ostacoli che l’umanità deve affrontare nei suoi lunghi cammini verso la Pace mondiale. L’analizzare le varie problematiche che influenzano il pianeta andrebbe oltre il compito assegnato a questo saggio. Tuttavia un tentativo verrà fatto nella prossima sezione, per raccogliere le sfide dell’umanità in sei categorie che verranno brevemente introdotte.
3. SEI PROBLEMI CHE L’UMANITA’ DEVE AFFRONTARE
TECNOLOGIA
Abbiamo visto come la tecnologia abbia creato i mezzi attraverso i quali i problemi dell’umanità potranno essere risolti. Sfortunatamente, la maggior parte delle scoperte scientifiche e tecnologiche sono applicate al servizio della guerra. Ovviamente non è attraverso il divieto dell’utilizzo della tecnologia di guerra che i problemi dell’umanità si risolveranno. Il principio della moderazione dev’essere costantemente applicato: se qualcosa viene portata all’eccesso, essa sarà causa di distruzione. Questo è ciò che sta avvenendo con la tecnologia: anziché assistere l’umanità nel suo processo di unificazione, sta creando individui che credono che attraverso l’utilizzo di potenti intelligenze artificiali possono superare qualsiasi ostacolo. Nei film d’animazione e di fantascienza, il mito dell’uomo che si fa da se e che combatte da solo per sconfiggere il nemico, è rinvigorito.
In sostanza, la competizione e l’individualismo stanno avendo il sopravvento su concetti come la cooperazione e la consultazione; la società, ancora una volta, sta dando più importanza all’ambizione personale piuttosto che al servizio per l’umanità intera.
EDUCAZIONE
Un grande lavoro dev’essere fatto in questo campo per permettere di dispiegare nuovi criteri e metodi didattici che possono aiutare a sviluppare questa nuova visione di dove l’umanità si sta volgendo. Grandi passi sono stati intrapresi per dare inizio ad una sorta di educazione alla pace ed alla globalizzazione. Molti altri sistemi dovranno essere istituiti per aiutare l’uomo a sviluppare appieno le sue capacità. Un importante aspetto dell’educazione ha a che fare con il rapporto tra l’uomo e la donna. E’ impossibile aspettarsi l’unità e la pace nella famiglia dell’umanità fino a che le due metà della popolazione mondiale, l’uomo e la donna, non saranno veramente uguali e non condivideranno lo stesso grado di influenza sugli affari del mondo. Ancora una volta, un rapporto equo richiama alla cooperazione piuttosto che alla competizione, alla flessibilità piuttosto che alla rigidità, tutte qualità che l’umanità deve sviluppare per raggiungere la pace. Immaginate un uccello, la cui ala destra non fosse forte quanto la sinistra: esso non potrebbe volare. L’uguaglianza implica anche la complementarietà: sia le donne che gli uomini sono più capaci e introspettivi [sensibili, hanno maggiore comprensione] in tutti gli aspetti della loro vita se ricevono la cooperazione, l’assistenza, la guida e la partecipazione del sesso opposto nei loro sforzi. Lo sviluppo di una nuova forma mentis nel rispetto dell’uguaglianza tra uomini e donne, la crescita collettiva dell’umanità, e il concetto universale di unità ci guideranno all’adozione di nuovi tipi di comportamento ed a nuovi modi di porci nei confronti di queste tematiche. Fintantoché la mente dell’umanità non sarà trasformata, la pace non potrà essere stabilita.
RAZZISMO
Un pregiudizio è un giudizio espresso a priori, ossia prima di conoscere una persona o una situazione. Il razzismo è stato il frutto di incomprensioni di situazioni religiose, psicologiche e storiche. Cose diverse da ciò che conosciamo solitamente ci spaventano, ci imbarazzano soprattutto se tali cose ci appaiono come molto negative. La causa del razzismo è sempre stata l’ignoranza e l’attaccamento ad ideali personali, credi, costumi, o paesi. Il problema della discriminazione razziale assurge dal fallimento nel riconoscimento dell’essenziale unità di tutti i popoli del mondo. Come molti altri problemi, fonda le sue radici nel cieco pregiudizio. Di conseguenza, il problema del razzismo dev’essere affrontato alla fonte: nel cuore umano. Per eliminare questo pregiudizio, dobbiamo educare le genti al principio dell’organica unità del genere umano. Il concetto dell’unità non implica uniformità, bensì unità nella diversità, dove la diversità deve diventare la pietra miliare che dev’essere preservata nel processo della consultazione e della cooperazione perché la luce della verità può essere vista solamente attraverso la fusione di differenti opinioni.
I POVERI E I RICCHI
Il problema più eclatante e urgente è la relativa povertà dei cittadini del Terzo Mondo e del Secondo Mondo rispetto a quelli del Primo. Le persone che vivono nei paesi poveri affrontano un circolo vizioso di problemi e non hanno mezzi per sfuggirvi: la povertà porta a morir di fame o a diete molto povere, di conseguenza aumentano la suscettibilità a infezioni ed i corpi poco sani, e ciò comporta un’incapacità di svolgere lavori in maniera efficiente, che a sua volta aumenta la povertà. Così il circolo procede. I bambini sono suscettibili alla combinazione di una dieta povera e delle ripetute infezioni prese nella fanciullezza per via della povertà. Questa situazione può essere osservata anche all’interno di un paese: una minoranza concentra su di se la maggior parte delle risorse e della ricchezza. In tali circostanze, qualsiasi forma di progresso che un paese intraprenda verso un accrescimento della prosperità, tenderà ad aiutare coloro che sono già benestanti alle spese dei poveri. Non solo questi paesi sono molto poveri, ma quel poco di ricchezza che hanno è sotto forma ristretta un eccesso della crescita della popolazione.
I provvedimenti intrapresi nei confronti della crescita demografica in quei paesi sono diversi e complessi. Le società che sono state abituate a vedere molti dei loro bambini morire sono orientate verso un alto tasso di natalità. L’avanzamento nelle cure mediche e nella distribuzione di cibo ha fatto diminuire il numero dei bambini morenti, ma ci vorrà molto più tempo perché risultati di questo tipo possano influenzare la mentalità [atteggiamenti tradizionali]. La questione non riguarda meramente una distribuzione di una porzione di ricchezza ad un’ampia fetta di popolazione. Il fatto è che queste popolazioni devono essere educate di modo tale da poter sviluppare le proprie capacità, abilità e atteggiamenti i modo tale da trovare una propria identità. Nel suo percorso verso il raggiungimento dell’unità, l’umanità deve sviluppare una coerenza dinamica tra la spiritualità ed i requisiti pratici per la sua vita terrena. Attraverso l’attuazione di una condotta retta e attraverso la pratica dell’arte della consultazione, essi potranno diventare autosufficienti e potranno badare a se stessi.
L’AMBIENTE
Spesso si è portati a pensare che l’inquinamento ambientale sia un problema che affligge i paesi industrializzati. Al contrario, la distruzione dell’ambiente causata dalla povertà in alcuni casi è superiore a quello nei paesi più ricchi. Paesi sia ricchi che poveri vanno aumentando i danni alle risorse naturali e all’ambiente. I sistemi di sostentamento basilare della vita sui quali tutti gli esseri viventi dipendono, stanno mostrando seri segni su scala planetaria. L’aria che respiriamo è rimasta costante nella sua composizione sin da quando la vita ha creato le attuali condizioni del mondo. Il carbone proveniente dall’atmosfera e depositato sui depositi fossili della terra sin dai tempi antichi è ora adoperato per rifornire le nostre civiltà industriali e tecnologiche. Il nostro consumare combustibili come il petrolio, il carbone e il gas naturale, fa bruciare quel carbone che ritorna nell’atmosfera. E perciò, la temperatura della biosfera sta lentamente aumentando, causando cambiamenti nel clima che potrebbero avere enormi conseguenze sociali ed economiche sull’agricoltura e sulle altre attività umane. Il lento surriscaldamento del globo e la distruzione dello strato d’ozono promettono d’essere i più grandi problemi che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. L’aria non è l’unica parte della biosfera a soffrire degli effetti della nostra civiltà industriale su scala globale. Le acque ed i mari sono ugualmente influenzati. L’acqua è essenziale per la vita, ma il suo continuo inquinamento e la distruzione delle foreste potrebbero ridurne la quantità causando la distruzione del pianeta. Anche la terra sta mostrando sempre più i segni della nostra negligenza. La tecnologia ci ha forniti della capacità di muovere montagne ed addirittura di spostare letti di fiumi, e noi lo facciamo continuamente, ma non sempre ponendoci le considerazioni sulle conseguenze che causiamo all’ambiente. Ampie aree che una volta erano molto produttive, sono state sterilizzate dallo sviluppo umano. La civiltà occidentale sta gettando i semi del suo stesso declino attraverso una miopia verso l’agricoltura, vale a dire, se uno degli altri quattro problemi non assurge a raggiungerci [coglierci] prima di essa.
IL DECLINO DELLA MORALITÁ
L’inquinamento fisico causato dall’adozione delle tecnologie dell’Occidente è accompagnato dall’inquinamento psicologico e culturale. In tutto il mondo possiamo testimoniare giovani che abbandonano le loro tradizioni culturali ed i loro valori a favore di un attraente paradiso materialistico presentatogli dagli annunci pubblicitari, dal cinema e dalla televisione della cultura occidentale. Questo fattore, assieme all’uso di alcool, droga, sigarette, ed al declino della condotta morale sono soltanto alcuni d’una lunga lista d’indesiderati impatti dovuti allo sviluppo del mondo. Questo problema è fortemente sottostimato: il rischio è quello di avere nei prossimi anni una generazione di giovani attaccati al materialismo, alla competizione, privi di una visione di dove l’umanità si stia dirigendo, con una mente allenata a vedere e sentire costantemente tematiche di guerra. L’unico strumento capace di risolvere questo problema sono “la religione di Dio e la Sua legge divina”.
4. VERSO LA MATURITÀ
La situazione non è tanto negativa quanto possa apparire a prima vista. Vi sono i chiari segni che l’umanità si sta muovendo verso una visione globale in cui la consultazione ed il rispetto per l’identità delle altre persone ne sono la pietra miliare. Uno dei concetti più ardui da attuare anticipato da Bahà’u’llàh è quello della crescita collettiva dell’umanità L’adolescenza è il periodo del cambiamento, del caos e della confusione. E’ un momento in cui le passioni umane sono forti – emozioni che hanno causato la distruzione, la disarmonia ed il disordine rampante nel mondo di oggi. Tuttavia, mentre l’umanità emerge dalla sua adolescenza per avviarsi verso la maturità, un nuovo insieme di circostanze, molto importanti per la pace e per l’unità, prendono forma. E’ in direzione del raggiungimento della maturità, e dunque verso l’unità del genere umano, che dobbiamo dedicare i nostri sforzi ed i nostri talenti. Questo lento processo di maturità può essere osservato attraverso l’adoperarsi: vi sono almeno tre chiari segni di ciò, ma nei mesi futuri molti altri segni diventeranno evidenti. Il primo è il concetto della tecnologia del villaggio globale che ha reso il flusso delle informazioni continuo, regolare. La gente può vedere con i propri occhi le conseguenze di certe azioni come la guerra, l’inquinamento, e molte altre. Queste non vengono viste solamente attraverso i mass media, ma vengono vissute personalmente. Manifestazioni di protesta contro la guerra, l’inquinamento, la giustizia sociale, i diritti umani possono essere viste in tutto il mondo. La terra non è più vista come un grande pianeta, ma come un villaggio, dove le sofferenze di una persona sono quelle di tutti gli abitanti del villaggio. Questo pensiero ci conduce al prossimo concetto, vale a dire la simpatia, o meglio l’empatia: l’identificazione affettiva o intellettuale con un’altra persona. I continui sforzi a mandare medicinali, cibo, vestiario per aiutare le popolazioni che ne hanno enormemente bisogno sono evidenti segni di questo senso di solidarietà che sta crescendo nei cuori degli uomini. Noi piangiamo se qualcuno muore per via della guerra; piangiamo quando veniamo a sapere degli abusi sui bambini; gioiamo dei raggiungimenti scientifici ed intellettuali; condividiamo le origini storiche e culturali dei nostri paesi con altri attraverso gli scambi interculturali. Infine, oggi per la prima volta possiamo vedere gli sforzi per applicare un processo consultivo per risolvere le varie problematiche che l’umanità sta affrontando. L’ambiente, l’uso di droghe, il peso delle guerre, l’equilibrio economico del pianeta, sono ormai tematiche sempre all’ordine del giorno nei principali incontri tra uomini di stato, organizzazioni mondiali, e capi religiosi. Lentamente si sta sviluppando un nuovo senso della storia, una nuova prospettiva di vita su questo pianeta. Il rispetto per l’ambiente come riflesso del Divino sta lentamente aumentando nei cuori degli uomini. La diversità razziale, le differenze nelle ideologie e nelle religioni sono comprese come lati della medesima moneta, ma visti da prospettive diverse. La pace universale è una questione molto importante e l’unità di coscienza è essenziale: nessun affare importante verrà raggiunto fino a che le menti degli uomini non diventeranno unite.