Il concetto di etica

Le religioni costituiscono lo strumento attraverso il quale Iddio può mettere in pratica il Suo piano di redenzione per l’umanità : rendere l’uomo capace di ritornare consapevolmente verso il suo Creatore, in modo da poter esprimere le qualità divine con le quali è stato adornato. In questo senso gli aspetti etici e sociali della vita dell’uomo sono parte integrante della religione e possono essere definiti :

 “ l’obbedire ai comandamenti del Signore.” Bausani, Saggi, 189

 Possiamo individuare due definizioni di etica che potrebbero risultare utili nella nostra trattazione :

 “….la scienza del fine cui la condotta degli uomini dev’essere indirizzata e dei mezzi per raggiungere tale fine ; e deduce sia il fine che i mezzi della natura dell’uomo ;” 2. “…la scienza del movente della condotta umana e cerca di determinare tale movente in vista di dirigere o disciplinare la condotta stessa…” ; “…la prima parla il linguaggio dell’ideale a cui l’uomo è indirizzato dalla sua natura e per conseguenza della natura o essenza o sostanza dell’uomo. La seconda parla invece dei ‘motivi’ o delle ‘cause’ della condotta umana o delle ‘forze’ che la determinano…” Abbagnano, Dizionario di Filosofia, pp.360-1

 Il presente argomento verrà trattato da un punto di vista storico con l’obiettivo di fornire al lettore una visione completa dell’evoluzione di questo concetto che costituisce la base di quella che comunemente siamo abituati a chiamare “la regola d’oro”.

La più antica fra le religioni esistenti è il Giudaismo, le cui origini risalgono fino ad Abramo (l’inizio del secondo millennio A.C.). Le sue tradizioni sebbene siano oscure, presentano alcuni concetti etici : la storia di Adamo ad esempio può essere vista come il primo passo compiuto dall’uomo nel comprendere la differenza che esiste tra il bene e il male, ciò che è sbagliato e quello che è giusto. La storia di Noè per esempio può spiegare le conseguenze per l’uomo quando non riconosce le distinzioni menzionate in precedenza. Con l’avvento di Abramo la religione prese una configurazione concreta nella forma di un Patto tra Dio e l’uomo, nel quale Iddio promette di guidare l’umanità a condizione che rispetti ed obbedisca alle Sue Leggi.

Dopo di Abramo venne Mosè, il quale cercò di preservare gli insegnamenti del Suo Illustre Predecessore dalla corruzione presente nelle religioni che affollavano quella regione, come  ad esempio le pratiche che prevedevano il sacrificio di esseri viventi, animali e umani, la prostituzione nel tempio, vedi l’episodio di Sodoma e Gomorra.

I primi quattro dei Dieci Comandamenti infatti ripetono il concetto dell’unicità di Dio, una ripetizione la cui utilità è confermata dall’episodio del vitello d’oro. Così leggiamo nel Vecchio Testamento :

 “…non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine…Non pronunzierai invano il nome del Signore…sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro ; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore…” Esodo, 20 :3-10

Nei rimanenti sei Comandamenti sono espressi alcuni fra gli insegnamenti chiave per regolare il comportamento degli esseri umani :

 “…Onora tuo padre e tua madre…Non uccidere…Non commettere adulterio…Non rubare…Non pronunziare falsa testimonianza…Non desiderare la casa del tuo prossimo.” Esodo, 20 :12-17

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