L’essenza dei misteri divini nei viaggi di ascesa esposti per coloro che desiderano avvicinarsi a Dio, l’Onnipotente, Colui Che sempre perdona – benedetto sia il giusto che si abbevera a questi rivi cristallini![1]
Viaggi di ascesa
…allo scopo che ogni uomo possa attestare, in se stesso e da se stesso, nello stadio della Manifestazione del suo Signore, che in verità non v’è altro Dio all’infuori di Lui e affinché ogni uomo possa perciò conquistare la propria via verso la cima delle realtà, fino a che non contempli cosa alcuna senza vedervi Iddio.[2]
Giusto
Le anime giuste ed equanimi nel giudicare occupano uno stadio sublime e detengono un eccelso rango: da esse la luce della devozione e della rettitudine risplende luminosa. Speriamo ardentemente che nessun popolo e nessun paese del mondo si privi degli splendori di questi due luminari.[3]
Rivi cristallini
Povero e desolato io sono, o mio Signore, immergimi nell’oceano della Tua ricchezza, assetato, concedimi di bere alle acque vive della Tua benevolenza.[4]
Aiutaci, dunque, o mio Dio, a bere dalle dita della misericordia le acque vive della Tua amorosa gentilezza, così che noi possiamo completamente dimenticare tutto tranne Te e occuparci soltanto di Te.[5]
Nessuno raggiungerà le rive dell’oceano della vera comprensione tranne colui che si allontanerà da tutto ciò che è in cielo e in terra. O popoli del mondo, purificate le vostre anime, affinché possiate raggiungere lo stadio che Dio vi ha destinato ed entrare così nel tabernacolo innalzato nel firmamento del Bayán, secondo le dispensazioni della Provvidenza.[6]
Le rive dell’oceano della vera comprensione
Vi accontenterete di ciò che è come la foschia su una pianura e rinunzierete all’Oceano le Cui acque ritemprano le anime degli uomini per virtù della Volontà di Dio?[7]
Talvolta Egli appare come acqua che è vera Vita, inviata dal cielo della Tua grazia e riversata dalle nuvole della Tua misericordia, affinché le Tue creature siano dotate di nuova vita e vivano tanto quanto duri il Tuo Regno. Ogni goccia di quell’acqua basterebbe a resuscitare i morti, a volgerne il viso verso i Tuoi favori e i Tuoi doni, a liberarli da ogni attaccamento ad altro che Te. Altre volte Si rivela come il Fuoco che accendesti nell’albero della Tua unità, il cui calore sciolse il cuore dei Tuoi ardenti amanti allorché Colui Che è l’Astro del mondo brillò sull’orizzonte dell’‘Iráq. Attesto, o mio Dio, che grazie a Lui i veli dell’umana fantasia furono bruciati e i cuori furono rivolti verso il sito della Tua più fulgida gloria.[8]
Dalla sorgente eccelsa e dall’essenza del Suo favore e della Sua munificenza Egli ha affidato a ogni cosa creata un segno della Sua conoscenza, affinché nessuna delle Sue creature fosse privata della propria parte, nell’esprimere questa conoscenza, secondo la propria capacità e il proprio rango. Questo segno è lo specchio della Sua bellezza nel mondo della creazione. Maggiore lo sforzo compiuto per raffinare questo sublime e nobile specchio, più fedelmente esso rispecchierà la gloria dei nomi e degli attributi di Dio e rivelerà le meraviglie dei Suoi segni e della Sua conoscenza. Ogni cosa creata avrà il potere – tanto grande è questa capacità di riflessione – di rivelare la potenzialità del proprio stato preordinato, riconoscerà la propria capacità e le proprie limitazioni e attesterà la verità che «Egli, invero, è Dio; non v’è altro Dio che Lui»… Non v’è dubbio, dunque, che, in conseguenza degli sforzi che ciascuno può coscientemente esercitare e per effetto dell’uso delle facoltà spirituali, questo specchio potrà così bene purificarsi dalle scorie delle contaminazioni terrene e liberarsi dalle fantasticherie sataniche da avvicinarsi ai prati della santità perenne e raggiungere le corti della fraternità eterna.[9]
Il primo e il principale di questi favori conferiti all’uomo dall’Onnipotente è il dono della comprensione. Il Suo scopo nel conferirgli un tal dono non è stato altro che quello di render capace la Sua creatura di conoscere e ravvisare l’unico vero Dio – esaltata sia la Sua gloria. Questo dono dà all’uomo il potere di discernere la verità in tutte le cose; lo guida verso ciò che è giusto e lo aiuta a scoprire i segreti della creazione. Dopo di questo, per importanza, viene il potere della visione, il principale strumento grazie al quale la sua comprensione può funzionare. Anche i sensi dell’udito, del cuore e simili devono annoverarsi fra i doni di cui è dotato il corpo umano. Immensamente esaltato è l’Onnipotente Che ha creato questi poteri e li ha rivelati nel corpo umano. Ognuno di questi doni è un’indubbia prova della maestà, del potere, del prestigio, della sapienza universale dell’unico vero Iddio – esaltata sia la Sua gloria.[10]
Allontanerà da tutto ciò che è in cielo e in terra
O se tu, mirando al paradiso, Lo adorassi con questa intima speranza, daresti a Dio la creazione per compagna, ancorché il paradiso sia ambito dagli uomini.[11]
Purificate
O Figlio dello Spirito!
Il Mio primo consiglio è questo: Abbi un cuore puro, gentile e radioso, affinché la tua possa essere una sovranità antica, imperitura, sempiterna.[12]
Un cuore puro è quello che si è completamente distaccato dall’io. Essere distaccati dall’io significa essere puri.[13]
O tu che percorri la via della giustizia e vedi il sembiante della misericordia![14]
Giustizia
O Figlio dello Spirito!
Ai Miei occhi la più diletta di tutte le cose è la Giustizia; non allontanartene se desideri Me, e non trascurarla acciocché Io possa aver fiducia in te. Con il suo aiuto ti sarà possibile discernere coi tuoi occhi e non con gli occhi degli altri, e apprendere per cognizione tua e non con quella del tuo vicino. Pondera ciò nel tuo cuore, come t’incombe d’essere. In verità la Giustizia è il Mio dono per te e l’emblema del Mio tenero amore. Tienila adunque innanzi agli occhi.[15]
Al che le nuvole del Volere divino sono ascese per riversare su di te gli scrosci della saggezza celeste, per spogliarti di tutto ciò che hai acquisito nel passato, trarti fuori dai regni della contraddizione, introdurti nei recessi dell’unicità e condurti ai sacri rivi della Sua Legge.[16]
Le nuvole del Volere divino sono ascese per riversare su di te
Talvolta Egli appare come acqua che è vera Vita, inviata dal cielo della Tua grazia e riversata dalle nuvole della Tua misericordia, affinché le Tue creature siano dotate di nuova vita e vivano tanto quanto duri il Tuo Regno. Ogni goccia di quell’acqua basterebbe a resuscitare i morti, a volgerne il
viso verso i Tuoi favori e i Tuoi doni, a liberarli da ogni attaccamento ad altro che Te.[17]
Gli scrosci della saggezza celeste
O Mio servo!
Non abbandonare un dominio eterno per ciò che è perituro, e non gettar via la sovranità celeste per un desiderio mondano. Questo è il fiume della vita eterna che è sgorgato dalla sorgente della penna del Misericordioso. Beati coloro che ne bevono![18]
Spogliarti di tutto ciò che hai acquisito nel passato
…coloro che percorrono la via della fede, che sono assetati del vino della certezza, devono purificarsi da tutto ciò che è terreno: gli orecchi da discorsi fatui, la mente da immagini vane, il cuore da affetti terreni, gli occhi da ciò che è perituro.[19]
Vino della certezza
Beati coloro che sulle ali della certezza si sono librati nei cieli dispiegati dalla Penna del tuo Signore, il Più Misericordioso.[20]
È Lui Che ha svelato ai vostri occhi i tesori della Sua sapienza e vi ha fatto ascendere al cielo della certezza – la certezza della Sua Fede irresistibile, irrefutabile, eccelsa.[21]
Invochiamo Iddio di elargire ai superstiziosi un sorso delle vive acque della certezza, che sgorgano dalla scaturigine della Penna Più Sublime, sì che tutti possano conseguire ciò che è confacente a questi giorni.[22]
Unicità
Ti conceda Iddio di scorgere in tutte le cose, con vista acuta, il segno della rivelazione di Colui Che è l’Antico Re e di riconoscere quanto questo santissimo e divino Essere sia eccelso e santificato sull’intera creazione. Questa è, invero, la radice e l’essenza della fede nell’unità e nell’unicità di Dio. «Dio era solo e oltre a Lui non v’era alcuno». Egli è, ora, ciò che è sempre stato. Non v’è altro Dio che Lui, l’Unico, l’Incomparabile, l’Onnipotente, l’Eccelso, il Massimo.[23]
Condurti ai sacri rivi della Sua Legge
Non giudicate il Libro di Dio con le misure e le scienze in uso fra voi, poiché il Libro stesso è l’infallibile Bilancia istituita fra gli uomini. Su questa perfettissima Bilancia dovrà essere pesato tutto ciò che posseggono i popoli e le tribù della terra, mentre la misura del suo peso dovrà essere saggiata in base alla sua stessa qualità, se solo lo sapeste.[24]
Forse ne berrai, vi riposerai, te ne disseterai, ne rinfrescherai la tua anima e sarai annoverato fra coloro che la luce di Dio ha ben guidato in questo giorno.[25]
Ben guidato
Saranno allora resi degni delle fulgide glorie del sole della sapienza e della comprensione divina e diverranno ricettacoli di una grazia infinita e invisibile, poiché mai l’uomo potrà sperare di conseguire la conoscenza del Gloriosissimo, o di dissetarsi al torrente della sapienza e della saggezza divina, o d’entrare nella dimora dell’immortalità, o di bere alla coppa della vicinanza e del favore di Dio, a meno che e finché non cessi di prender parole e atti di uomini mortali come norma per giungere alla vera comprensione e al riconoscimento di Dio e dei Suoi Profeti.[26]
Riconoscimento di Dio e dei Suoi Profeti
“Principio di tutte le cose è la conoscenza di Dio”[27] “…e questa non può conseguirsi per altra via che la conoscenza della Sua Divina manifestazione.”[28]
Sappi dunque che l’eminenza tua dovrebbe soppesare nel cuore questi quesiti sin da principio[29]
Ponderate un momento e riflettete su ciò che è stato causa di tale negazione da parte di coloro che hanno cercato con tanta perseveranza e vivo desiderio.[30]
Che cosa ha spinto i diversi popoli e le varie tribù della terra a rinnegare gli Apostoli che Dio ha inviato loro nella Sua possanza e nel Suo potere, che ha suscitato per esaltare la Sua Causa e disposto fossero le Lampade dell’eternità nella Nicchia della Sua unicità?[31]
Non apparve mai Manifestazione di Santità che non sia stata afflitta dai dinieghi, dal ripudio e dalla violenta opposizione di coloro che La attorniavano. Perciò è stato rivelato: «Guai, guai pei miei servi! Nessun Messaggero viene a loro che non lo prendano a gabbo!»[32]. Ancora dice: «…ed ogni nazione tramò malvagi disegni contro il suo Messaggero Divino cercando d’impadronirsi di Lui, e disputarono vanità per confutare la verità».”[33]
E se un Usignolo dal fango dell’io s’invola verso l’alto per dimorare nel rosaio del cuore e in melodie del Hijáz o in dolci canzoni di ‘Iráq narra i misteri di Dio – una sola parola dei quali suscita a nuova vita i corpi dei morti e conferisce uno spirito di santità alle ossa disfatte di questa esistenza – vedrai mille artigli d’invidia, una miriade di rostri di rancore andare a caccia di Lui, intenti con tutte le forze a procurarGli la morte.[34]
Per quale ragione la gente si è allontanata da loro, ha discusso di loro, è insorta contro di loro e ha combattuto contro di loro?[35]
Su quali basi si è rifiutata di riconoscerne l’apostolato e l’autorità, anzi ne ha negato la verità e oltraggiato la persona, fino a ucciderli o esiliarli?[36]
[1] Bahá’u’lláh, Gemme di Misteri Divini, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 2002), p. 1
[2] Bahá’u’lláh, Le Sette Valli e le Quattro Valli, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 2001), p. 3
[3] Bahá’u’lláh, Tavole di Bahá’u’lláh, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1981), p. 32
[4] Bahá’u’lláh, Preghiere e Meditazioni, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 2003 ), XXIII, #1
[5] Bahá’u’lláh, Preghiere e Meditazioni, XXVI, #2
[6] Bahá’u’lláh, Il Libro della Certezza, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1994), p. # 2, p. 17
[7] Bahá’u’lláh, Spigolature, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 2003 ), CXXXV, #6
[8] Bahá’u’lláh, Preghiere e Meditazioni, XXXVIII, #7
[9] Bahá’u’lláh, Spigolature, CXXIV, pp. 3-4
[10] Bahá’u’lláh, Spigolature, XCV, pgg. 1-2
[11] Báb, Antologia del Báb, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1984), p. 67
[12] Bahá’u’lláh, Le Parole Celate, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1993 ), N. 1 dal persiano, p. 9
[13] ‘Abdu’l-Bahá, ‘Abdu’l-Bahá in London, Bahá’í Publishing Trust, London, England, 1982, p. 71
[14] Bahá’u’lláh, Gemme, #1, p. 2
[15] Bahá’u’lláh, Le Parole Celate, N. 2 dall’arabo, p. 9-10
[16] Bahá’u’lláh, Gemme, #1, p. 2
[17] Bahá’u’lláh, Preghiere e Meditazioni, XXXVIII, # 7, p. 44
[18] Bahá’u’lláh, Le Parole Celate, N. 37 dal persiano
[19] Bahá’u’lláh, Il Libro della Certezza, # 3, p. 17
[20] Bahá’u’lláh, Spigolature, CXV, # 4, p. 235
[21] Bahá’u’lláh, Spigolature, LII, #1, p. 101
[22] Bahá’u’lláh, Epistola al Figlio del Lupo, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1980), p. 85
[23] Bahá’u’lláh, Spigolature, XCIII, #17
[24] Bahá’u’lláh, Il Kitab-i-Aqdas, (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1995 ), # 99, p. 51
[25] Bahá’u’lláh, Gemme, #1, p. 2
[26] Bahá’u’lláh, Il Libro della Certezza, # 3, p. 17
[27] Bahá’u’lláh, Spigolature dagli Scritti di Bahá’u’lláh, Casa Editrice Bahá’í, Roma, 2003, p. 3
[28] Bahá’u’lláh, Tavole di, rivelate dopo il Kita-i-Aqdas, Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1981, p. 142
[29] Bahá’u’lláh, Gemme, #3, p. 4
[30] Bahá’u’lláh, Il Libro della Certezza, # 5, p. 18
[31] Bahá’u’lláh, Gemme, #3, p. 4
[32] Corano, XXXVI, 30
[33] Corano, XL, 5
[34] Bahá’u’lláh, Le Sette Valli e le Quattro Valli, p. 20-1
[35] Bahá’u’lláh, Gemme, #3, p. 4
[36] Bahá’u’lláh, Gemme, #3, p. 4-5